mercoledì 30 maggio 2012

BRIENNO: un paese in...PEZZE!

6 Aprile 2012: più di 5000 pezze fatte a mano tappezzano L'Aquila il giorno del terzo anniversario del terremoto.

L'associazione Animammersa (http://mettiamociunapezza.wordpress.com/) ha organizzato un attacco di Urban Knitting a cui hanno aderito centinaia di persone da tutta Italia ed Europa ma anche qualcuno da più lontano. Finalità dell'azione? Colorare una città che, dal suo terremoto, è diventata grigia e vuota. (http://espresso.repubblica.it/multimedia/lista/fotogallerie/31687904)


                                                            
                                                                   foto tratta dal blog
http://labambinacolpalloncino.wordpress.com/2012/04/10/mettiamoci-una-pezza-laquila-con-i-miei-occhi/

Io ho partecipato a Mettiamoci una pezza sia da sola che con il gruppo di SocialCrochet di Roberta Castiglione https://www.facebook.com/#!/groups/socialcrochet/ e sono rimasta molto colpita dall'entusiasmo e dalla partecipazione dimostrata da tutti.

                         
                                                              foto di Daniela di Bartolo


Per questo ho pensato di lanciare un'azione simile anche dalle mie parti, sul lago di Como.

7 Luglio 2011: la pioggia interminabile causa una frana che distrugge gran parte del centro di un piccolo paese lariano, Brienno (http://www.comune.brienno.co.it/). Un'intera casa scivola nel lago, un ponte di pietra sparisce, una falegnameria è spaccata in due. Fortunatamente non ci sono morti ma, paradossalmente, questa sarà la scusa delle istituzioni per non dichiarare lo stato di calamità naturale. http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/530949/

7 Luglio 2012: A un anno dal disastro, il paese è ancora per aria. Chi vuole contribuire a colorarlo con delle pezze e con dei fiori fatti a mano??



Vi chiedo di realizzare delle pezze seguendo le indicazioni date per quelle aquilane, ossia preferibilmente delle seguenti misure:
  • 50 cm x 50 cm o da 25 cm x 25 cm
  • 40 cm x 40 cm o da 20 cm x 20 cm
Le pezze possono essere lavorate con i ferri o con l’uncinetto ed è possibile utilizzare qualunque tipo di filato, di colore e punto di lavorazione. Anche per i fiori lasciamo spazio alla tua immaginazione.
Accompagna la tua pezza con un’etichetta che riporta il tuo nome e la tua città.

I tempi sono molto stretti, manca poco al 7 Luglio ma spero tanto che molte/i di voi parteciperanno lo stesso. Vi chiedo di spedire al seguente indirizzo i vostri manufatti entro e non oltre il 29 Giugno per darci il tempo di assemblare le pezze.


GRAZIE INFINITE a tutti!!!

venerdì 11 maggio 2012

La mia borsa per Silvana My bag for Silvana

Si avvicina il compleanno di un'amica speciale, che con me condivide la passione per la maglia e l'uncinetto ma anche quella per un mondo migliore (non per altro è una mia "collega" di G.A.S., il gruppo di acquisto solidale).
It's almost time for a close and dear friend's birthday. She shares some of my interests, like crochet, knitting and a strong desire for a better world.

Cercavo un'idea speciale e magicamente l'ho trovata in un libro di Lotta Jansdotter: una vera e propria borsa, completamente diversa dalle mie Shopper Animalesche ed è quindi diventata anche una specie di sfida per me.
I was looking for a special idea and I found it on a book by Lotta Jansdotter: a real bag, completely different from my Animal Shoppers. That was a good challenge for me!

La mia amica adora le borse, ci mette dentro tutto il suo mondo per questo ci voleva una mega borsa! Adora la settimana enigmistica ed ecco pronta la tasca per il giornale!
My friend loves bags, she carries all her world in them, therefore I need to make a huge bag! 




Adora la birra (soprattutto quella fatta dai carcerati di Torino della Pausa Caffè - http://www.pausacafe.org/) ed ecco allora una tasca laterale per le bottiglie!!
She loves beer (especially the one made by the convicts of Turin jail - http://www.pausacafe.org/) so here we have a lateral pocket to put bottles in!!





Viaggia con 4 mazzi di chiavi e voilà 4 anelli a cui legarle per non perderle in giro!
She goes around with 4 sets of keys and voilà 4 rings to tie them up! 




Insomma, speriamo le piaccia!!!
In a word, I hope she'll like it!!

mercoledì 2 maggio 2012

Vivi e lascia vivere! Live and let live!

Oggi prendo spunto dalle mie due nuove Shopper Animalesche e da un testo che scrissi per l’Agenda del Mare Drioli 2012 (http://www.drioli.it/agende) per affrontare un argomento che mi sta molto a cuore. Provate a indovinare di che animale si tratta???

Today I wanna tackle an issue that I’ve at heart and to do that, I’m using my new Animal Shoppers  and one of my works published on the Drioli Sea Diary 2012 (http://www.drioli.it/agende). Can u guess which animal is it about???
“Tra i lettori che hanno vissuto gli anni settanta, chi non si ricorda della scena di una ragazza che, nuotando, si avvicina a una boa e delle enormi fauci aperte di uno squalo che se la inghiottono? Ancora oggi, quando raggiungo una boa, rivedo il grosso squalo bianco che si allontana trascinandosi via il galleggiante…E dire che i miei studi di biologia marina mi hanno insegnato e dimostrato più volte che gli squali non sono così pericolosi come crediamo, anzi che al giorno d’oggi nel delicato rapporto tra pesce e uomo, è il primo ad avere la peggio. Le cifre sono terrificanti: uccidiamo 100 milioni di squali all’anno, ossia 200 animali al minuto nelle reti da pesca. Ad alcuni vengono recise le pinne per deliziare i palati di buongustai senza cuore disposti a sborsare fino a cento dollari per una zuppa di pinne, fingendo di non conoscere il destino dei proprietari di quelle appendici, ributtati in mare agonizzanti in attesa di una lenta morte…
Eppure continuiamo ad assegnare loro lo scettro di mostri marini, bramosi di sangue umano. Le ben cinque pellicole del film Lo squalo ci hanno aiutato a radicare ancora più in profondità queste credenze obsolete. Certo, alcune specie di squali possono essere potenzialmente pericolosi per l’uomo ma è molto più frequente morire morsi da un cane, punti da una vespa o travolti da un pachiderma… Moriamo quotidianamente investiti da una macchina ma non per questo ne agogniamo la completa distruzione, o colpiti da un’arma da fuoco per mano di un delinquente ma ancora non immaginiamo di sterminare tutti i nostri simili, tutti potenzialmente pericolosi per noi…”



A very famous scene at the end of the Seventies: a swimming girl nearby a buoy and huge open jaws that catch her. Still nowadays, when close to a buoy, I picture the big white shark swimming away with it…As a marine biologist , I am expected to be knowledgeable about sharks’ dangers and this danger is often over exaggerated, on the contrary men cause more harm to them. Currently we are experiencing massive by-catch. The numbers are terrifying: every year we kill 100 million sharks, that is 200 animals per minute caught in fishing gear.  Some of them loose their fins after been caught to delight the palates of heartless gourmets ready to pay up to 100 dollars for a shark fin soup, while pretending not to know the miserable destiny of the fins’ owners, thrown back to sea, awaiting a slow agonizing death.
Still we think of them as marine monsters, eager for human blood. The five Jaws movies helped us in deeply rooting these obsolete beliefs. Off course, some of the many shark species can be potentially dangerous for men but it’s more likely to die bitten by a dog, stung by a wasp or swept away by an elephant. Each day car accidents claim more lives, but that isn't cause for us to aspire to destroy all of them, or criminals who shoot innocent people, but we do not imagine to wipe out all the fellow-men, each of these are potentially dangerous for us.”
Durante la lettura di questo breve testo, ne sono morti circa 400… un vero e proprio disastro ecologico ed ambientale a cui la maggior parte di noi non vuole neppure cercare di porre rimedio. Perché? Perchè lo squalo è la quintessenza della malvagità e della cattiveria, è un animale che non merita di vivere.. Noi essere umani ci discostiamo da questi pesci soltanto per una cosa: l’ignoranza!
While reading these words, almost 400 of them died… a real environmental disaster that most of the people don’t even consider. Why? ‘cause shark is the quintessence of wickedness and meanness, it’s an animal that doesn’t deserve living… Human beings distance themselves from these fish just for one thing: ignorance!
Per coloro che non vedono negli squali dei feroci assassini, alcuni consigli per convivere serenamente con loro: il finning (quel fenomeno per cui si tagliano le pinne ad esemplari viventi poi ributtati a mare agonizzanti) è una pratica senza cuore tipica dell’Estremo Oriente. Attenzione dunque ai viaggi all’estero in cui ci potrebbero offrire questa pietanza come “piatto tipico”. Fortunatamente una nuova coscienza si è levata anche nel Sol Levante e alcune persone si stanno dando da fare per cercare di proteggere gli squali e le loro pinne (visitate la pagina Facebook - Save our sharks from a bowl of soup). Ma non dimentichiamoci che noi Italiani siamo dei grandi consumatori di carne di squalo e il più delle volte non lo sappiamo neanche. Al giorno d’oggi, quando chiediamo un filetto di pesce spada (ormai quasi estinto nelle acque del Mediterraneo…), inconsapevolmente mangiamo smeriglio (Lamna nasus), uno squalo. E ricordiamoci che ogni qualvolta consumiamo una scatoletta o un trancio di tonno, nelle reti da pesca (il più delle volte illegali) usate per pescarlo sono morti decine di squali, delfini, capodogli, foche e tanti altri animali marini. Avrò modo comunque di parlare ancora di pesca e tonno: chi mi conosce bene, sa quanto sia “fissata” su questa battaglia!!
For whoever doesn’t consider sharks as cruel killers, here you have some suggestion to coexist with them on the planet: finning (the awful habit to cut their fins off and throw the dying animals back into the water) is typical of Middle East. So be careful if you visit that area and watch out for their “typical food”… Thankfully a new awareness is developing in Indonesia and some guys are trying to protect sharks and their fins (visit the Facebook page – Save our sharks from a bowl of soup)! We Italians don’t have to forget that we are one of the major consumers  of sharks’ meat and most of the time we don’t even know. Nowadays when we ask for swordfish fillet, we unconsciously eat porbeagle. And let’s try not to forget that every time we eat tuna (can or steak), tens of sharks, dolphins, sperm whales, seals and many other sea animals have been killed in the same (illegal) fishing nets. I’ll talk again about overfishing, tunas and sea: who knows me is aware of my strong interests on this awful situation!
Tornando agli squali, anche se magari non ci piacciono, cerchiamo di sforzarci ed estirpiamo uno stupido luogo comune. D’altronde quanti di voi frequentano il mare così tanto da correre  il rischio di essere sbranati da uno di loro???
VIV I E LASCIA VIVERE! J
Going back to sharks, even if we may not like them so much, let’s try to eradicate a stupid cliché. Yet, how many of you spend so much time into the sea to risk to be torn to pieces by one of them???
LIVE AND LET LIVE! J